venerdì 8 dicembre 2017

Ma in che mondo stiamo vivendo?

Ma in che mondo stiamo vivendo?

Scrivere che tutto va male in maniera così generica e' troppo ovvio e facile. Ogni giorno ci incontriamo con mille problemi che  ci toccano da un lato dal punto di vista personale, da un altro in quello economico e lavorativo ed infine nel sociale quindi nei rapporti interpersonali con terzi.
Tutti corriamo e cerchiamo di tappare i buchi come possiamo in maniera totalmente egoistica. Cerchiamo di ottenere il massimo per noi stessi in ogni cosa che facciamo, il che non sarebbe del tutto sbagliato, se non ci fosse il fatto che non ci importa nulla se calpestiamo il prossimo infischiandocene di quanto " male" possiamo fargli.
Analizzare una società implicherebbe la scrittura di un libro e non di poche righe. Diciamo che pero , anche se può sembrare antiquato, bisogna ricominciare dalla famiglia. Infatti non esiste più un dialogo. Genitori, figli, mariti, mogli, fratelli e sorelle oggi ormai condividono un tetto dove mangiare, lavarsi  e vestirsi, ma dove ogni uno ha la propria vita, i propri orari, i propri " amici"  in internet e dove spesso ogni uno mangia ad orari differenti ed ove il dialogo non esiste più. Ci si ricorda di avere un legame solo quando succede qualcosa. Quando arriva un problema inaspettato. Un incidente, una separazione, ...... . La Tv non aiuta per nulla trasmettendo sempre e solo notizie negative, ricche di problemi, di odio fra religioni, fra politici, che mirano solo al proprio interesse. Ci raccontano come le banche hanno messo sul lastrico migliaia di persone e, quando non ci sono notizie importanti  creano casi internazionali inesistenti perché le persone normali, cioè noi, ci dimentichiamo dei nostri problemi giornalieri e su come poterli risolvere.
Quindi non ci resta che frenare e cercare di ritrovare i valori basici della famiglia. Con un piccolo sforzo si può cercare di mangiare tutti insieme, mettendo in silenzio PC, tablet, cellulari e quant'altro e riprendendo un dialogo. Una conoscenza fra generazioni, che sembrano così lontani e diverse, ma che in realtà si sono solamente dimenticate una dell'altra.  Chi e' nato negli anni 50-60 ha vissuto un periodo storico irripetibile dove noi abbiamo " inventato" tutto quello che oggi i nostri figli fanno: musica, discoteche, Pc, cellulari, ...... Loro con le nuove tecnologie li hanno solo modificati e non sempre in meglio. 
Se vogliamo veramente un mondo migliore noi dobbiamo ricordarci di quando avevamo l'età dei nostri figli. Non vergognarci a tornare un po' bambini e loro devono capire che non siamo pezzi da museo solo perché abbiamo superato gli "anta" e che non serviamo solo come banche. Questo e' il problema più grande della nostra società. Risolto questo potremo affrontare con nuca forza e nuova visione tutti gli altri problemi ed insieme risolverli.
E come diceva un grande : " meditate gente meditate" 



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